Reggio Calabria e la sua provincia sono spesso considerate solo mete di passaggio per qualche giorno nello splendido mare calabrese o come punto di partenza e ritorno dalla Sicilia. Qualche giorno a Reggio di Calabria, invece, permette di scoprire alcune meraviglie conservate in questo estremo lembo di Italia, quasi sulla punta della penisola che poi si tuffa nel mare.
Certo, si parte dai Bronzi di Riace e dagli altri tesori conservati nel Museo Archeologico Nazionale, ma non bisognerebbe dimenticare un altro piccolo museo, “nascosto” nel Teatro Francesco Cilea: qui vi aspettano le tavolette di Antonello da Messina e i dipinti di Renato Guttuso.
La bellezza delle città del sud sta anche nella possibilità di godere del clima mite e del paesaggio in ogni periodo dell’anno. Reggio Calabria non fa eccezione, quindi non perdetevi il Lungomare con Villa Genoese Zerbi e le statue di Rabarama. Poi ci sono il Duomo, il Castello e le vie dello shopping: si mangia bene e i prezzi sono accessibili, quindi non perdete l’occasione di visitare Reggio e i suoi splendidi dintorni. In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Reggio Calabria durante un week end o una vacanza.
I due bronzi, alti 1,97 e 1,98, sono in questo museo dal 1981. I Bronzi di Riace sono stati restaurati varie volte: prima a Firenze dove grazie alla rimozione della terra di fusione sono passati da 400 kg a 160, poi nel 2009 e nel 2013. Queste due meravigliose sculture di bronzo rappresentano secondo le ultime ipotesi rispettivamente un guerriero e un re. Il guerriero è alto 198 cm e originariamente, come il re, aveva l’elmo e lo scudo, oltre alla lancia che si indovina dalla posizione abbassata del braccio destro.
La statua B ha fatto pensare ad un re perché sulla testa ha la tenia, una fascia usata per le acconciature regali. Dato che si assomigliano molto, e che sono stati ritrovati insieme, si presume che siano stati realizzati dallo stesso artista, indicativamente nel V secolo a.C. ad Argo, in Grecia.
I dettagli anatomici sono accurati, e i dettagli sorprendenti: gli occhi sono di calcite bianca, con le iridi in pasta di vetro e il condotto lacrimale di pietra rosa. I capezzoli, le ciglia e le labbra sono di rame e il re ha i denti d’argento.
Insieme ai bronzi, la sala ospita oggi anche il cosiddetto Relitto di Porticello, dove, nello stretto di Messina, nel 1969 sono stati trovati i resti di una nave affondata intorno al V secolo a.C. Tra i tesori di questo relitto oggi si possono ammirare due teste barbute.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria
Indirizzo: Piazza De Nava, 26 89100 Reggio di Calabria
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 20
Costo del biglietto: €8 intero, €5 dai 18 ai 25 anni, gratis fino a 18 anni e ogni prima domenica del mese. Ogni mercoledì il biglietto intero costa 6€ e il ridotto 4.
La visita alla sala dei bronzi è consentita a 20 persone alla volta, e si può sostare al massimo 20 minuti.
Il lungomare Falcomatà è una delle passeggiate sul mare più belle d’Italia. È un tratto lungo quasi 2 km che si snoda da piazza Indipendenza a Piazza Garibaldi, attraversando sul mare tutto il centro storico della città, tra il porto e il fortino a mare.
È adornato da palazzi in stile liberty (Villa Genoese Zerbi, Palazzo Spinelli e Palazzo Zani), monumenti e una grande varietà di alberi tra cui specie tropicali e subtropicali centenarie. Tutta la zona del lungomare è stata riqualificata nel 1994, e oggi offre uno degli spazi europei pubblici più ampi e una perfetta armonia tra le zone vecchie e le nuove. La zona del lungomare comprende via Marina alta, una striscia botanica, via Marina bassa, una passeggiata con affaccio e una direttamente sul mare, contornata da due grandi scalinate. Si possono ammirare i tesori archeologici dell’epoca greco romana di Reggio Calabria, un impianto termale romano, una fontana commemorativa e un teatro all’aperto in stile greco che oggi ospita eventi e spettacoli. Dal 2007 qui hanno trovato posto anche tre gigantesche sculture umanoidi dell’artista romana Rabarama. Il lungomare di Reggio Calabria è noto anche per il miraggio della Fata Morgana. Da questo punto, infatti, la Sicilia, riflessa nel mare, sembra così vicina da potersi toccare. È un effetto ottico che rende questo tratto della città ancora più magico.
Villa Genoese Zerbi è uno degli edifici storici affacciati sul lungomare Falcomatà e, anche se oggi è chiusa al pubblico, merita una sosta per il suo stile neogotico veneziano. Unico nel Sud Italia, l’edificio è stato modificato integralmente dagli ingegneri Zerbi, Pertini e Merzanis, dopo il terremoto del 1908.
Le sue facciate in mattone rosso si rifanno alle ca’ veneziane e sono decorate completamente da archi in stile gotico, colonne, stipiti e balaustre. Fino al 2007 Villa Genoese Zerbi è stata la sede espositiva della Biennale di Venezia nel mezzogiorno, e ha ospitato le tre statue di Rabarama che oggi si trovano all’esterno. Nell’ottobre del 2007, infatti, la villa ha ospitato la mostra antologica di Rabarama, con oltre 70 opere, tra cui le tre gigantesche sculture poi acquistate dal comune di Reggio Calabria, e che oggi fanno parte del decoro permanente del lungomare. Le tre sculture di Rabarama, la scultrice romana Paola Epifani, oggi dominano il lungomare di Reggio e raffigurano tre creature ibride. La prima, Trans-lettera, è un’enorme figura col capo chino, di bronzo dipinta di bianco e nero; c’è poi Labirintite, semisdraiata, in bronzo dipinto di bianco e verde, e Costellazione, accovacciata, in alluminio dipinto di bianco e bordeaux. Queste gigantesche figure umanoidi sono decorate completamente da simboli geometrici, lettere e altre forme che simboleggiano le infinite combinazioni e le varietà possibili dell’essere umano.
L’ Opera di Edoardo Tresoldi, un artista tra i più affermati dell’età contemporanea, che si contraddistingue per i suoi personalissimi giochi di trasparenza, creati da reti metalliche che trascendono la dimensione dello spazio e del tempo. L’agile installazione, che arricchisce la storia millenaria della città calabrese, delinea un’agorà mentale, trasporta i visitatori in una dimensione percettiva mutevole, apre relazioni diverse all’interno di uno spazio materialmente aperto.
Corridoi prospettici si confondono con il paesaggio, mentre pilastri cristallini e slanciati definiscono un’architettura accogliente, in rapporto diretto tra terra e cielo. L’ Opera è una composizione di 46 colonne, alte otto metri, all’interno di un parco di 2.500 m². Un monumento pensato per essere attraversato e vissuto, così da invitare alla contemplazione e alla sosta.
Il Castello Aragonese di Reggio Calabria, insieme ai Bronzi di Riace e al museo archeologico nazionale, è uno dei simboli della città. Oggi è conosciuto come Castello Aragonese, ma le fonti lo datano addirittura al 549 d.C. e si presume sia stato realizzato dai Bizantini.
Sono stati poi i Normanni, dal 1059 in poi a farne la propria residenza. Questo castello poi è diventato Angioino e infine, soltanto nel 1458, Ferdinando d’Aragona ne ordinò la fortificazione. Nel corso dei secoli questo castello è stato prigione, caserma, e anche rifugio, quando nel 1540 i reggini vi si nascosero per sfuggire alle invasioni turche. A causa del terremoto del 1908 il castello è stato demolito in gran parte, e oggi rimangono in piedi le due torri aragonesi, sulla piazza. Si possono visitare sia gli interni, che ospitano eventi culturali e mostre, che gli esterni con una bella terrazza panoramica.
Orari di apertura e costo del biglietto del Castello Aragonese
Indirizzo: Piazza Castello, Reggio Calabria
Orari di apertura: da martedì a domenica, 8,30-13 e 14.30 – 18. Dal 15 giugno al 15 settembre è aperto dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Biglietto: 2€ intero, 1€ residenti.
La cattedrale di Reggio Calabria è l’edificio sacro più grande di tutta la regione, e svetta sulla piazza del Duomo. Ricostruita completamente dopo il terremoto del 1908, ospita tanti tesori, tra cui la Cappella del Santissimo Sacramento, monumento nazionale, e il museo diocesano. Le sue origini risalgono al periodo normanno, quando fu decisa la costruzione di una nuova cattedrale sotto il Papa di Roma, in contrapposizione all’antica cattedrale lasciata alla popolazione di origine greca. La storia della cattedrale è costellata di incendi, rimaneggiamenti e restauri nel corso dei secoli.
La cattedrale che si ammira oggi è stata inaugurata nel 1928, è stile neo romanico ed è un imponente edificio lungo 94 metri, con tre navate e gli interni illuminati da grandi vetrate policrome. Tra le opere da non perdere merita una visita il pergamo (pulpito), in marmo, il crocifisso di legno del XVIII secolo, e il battistero di bronzo argentato. La fonte battesimale del 1818 è stata realizzata dall’argentiere Napoletano Francesco Auria con scene a sbalzo. Il pergamo è del 1902 e svetta su di una colonna di marmo, con alla base un serpente di pietra rosa. Alla destra del presbiterio si può visitare la Cappella di San Paolo. La cappella del Santissimo Sacramento è il monumento barocco è più importante di tutta la Arcidiocesi di Reggio, un meraviglioso esempio di barocco della Calabria meridionale. L’interno è decorato con magnifiche tarsie di marmo policromo, e le nicchie alle pareti ospitano le statue di marmo dei quattro evangelisti. L’altare barocco ha quattro grandi colonne di marmo nero con venature gialle.
Il pianterreno del palazzo vescovile accanto alla cattedrale ospita il museo diocesano. All’interno sono custodite molte opere d’arte, tra cui il tesoro delle cattedrali e i reliquiari. Creato nel 1957, oggi ospita tra gli altri tesi un bastone pastorale d’argento e smalto del XV secolo, e oggetti sacri in oro come il calice e la pisside d’oro, donati da Papa Pio XI, e un ostensorio in oro del pittore e scultore della scuola napoletana Francesco Jerace.
Orari di apertura Museo Diocesano: dal martedì al sabato dalle 9 alle 13.
Biglietti: intero €3, ridotto €1,50.
Indirizzo: Via Tommaso Campanella 46, 89127 – Reggio Calabria
Orari di apertura Duomo: dalle 7 alle 12.15 e dalle 15.30 alle 19 in inverno e dalle 7 alle 12.15 e dalle 16 alle 20 in estate.
Ingresso gratuito
Il teatro comunale di Reggio Calabria è intitolato a Francesco Cilea, il musicista originario di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Questo gioiello in stile neoclassico è da poco stato restituito alla città dopo 20 anni di lavori e oggi è il centro artistico e culturale della regione.
Con i suoi 1500 posti, è il più grande della Calabria e all’interno la vasta sala a ferro di cavallo riprende gli interni dei teatri dell’800 italiano, con tre ordini di palchi, un loggione e al centro un grande palco reale. Inaugurato nella sua prima versione nel 1931, Cilea era una delle strutture più belle e funzionali d’Italia e nel 1964 ha ospitato il Trovatore di Giuseppe verdi.
Al primo piano, l’edificio ospita la pinacoteca civica, con opere preziose come i dipinti di Renato Guttuso e le tavolette di Antonello da Messina. Vi è poi una sezione dedicata a sculture classiche e busti di marmo e molte opere provenienti dal museo nazionale della Magna Grecia. Tra le sculture merita una citazione la copia del Laocoonte di Bernini, ritrovata presso il vecchio seminario arcivescovile di Reggio Calabria.
Orari di apertura e costo del biglietto del Teatro Cilea
Indirizzo: Corso Giuseppe Garibaldi
Orari: tutti i giorni tranne domenica e lunedì, 9.30- 12.30 e 16.30 – 18.30.
Ingresso gratuito
Museo del Bergamotto
Nato grazie all’impegno dell’Accademia Internazionale del Bergamotto, il Museo è situato nel centro storico di Reggio Calabria. Il Museo del Bergamotto rappresenta un vero e proprio tesoro per la memoria collettiva dei calabresi e dei reggini in primis, poiché consente di fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere la storia della coltivazione e della lavorazione di quest’agrume attraverso numerosi strumenti e attrezzature rare: dai primi macchinari utilizzati per l’estrazione, risalenti all’inizio del settecento, passando per quelli a vapore dell’Ottocento, fino ai motori elettrici dei primi del Novecento; il tutto arricchito da una splendida documentazione fotografica dal pregevole rilievo storico.